La suocera non faceva che rimproverare la nuora per il tempo passato al computer, ma la sua opinione cambiò in un istante — bastò un solo regalo per farle cambiare idea…
— Ma che moglie ti sei trovato? Non cucina, non pulisce, sta tutto il giorno davanti a quello schermo come uno zombi! E poi chissà con chi chatta su internet, parlando di stranezze: bug, Python, copia-incolla… — brontolava Valentina Rossi, lamentandosi per tutta la casa.
— Mamma, per favore, non ricominciare — rispondeva pacato suo figlio Luca. — Elena è una programmatrice. Quegli “uomini” sono i suoi clienti. Crea programmi per loro e guadagna bene. Tra l’altro, più di me.
— Potesse guadagnare anche milioni, — ribatteva la suocera. — Una donna dovrebbe essere una donna, non un ragno del web nella sua tela. Spero che per il mio compleanno si stacchi almeno un’ora da quella tastiera?
Valentina aveva deciso di festeggiare in modo semplice ma elegante — in un piccolo ristorante con le amiche più care e i familiari. Tutti chiacchieravano, ridevano, brindavano coi bicchieri e uno dopo l’altro consegnavano i regali, banali o originali. Scatole di cioccolatini, una coperta, una pentola — il solito.
Quando arrivò il turno di Luca ed Elena, la sala si zittì.
— Mamma, — iniziò Luca con un sorriso dolce, — io ed Elena ti auguriamo buon compleanno e desideriamo per te la cosa più importante: salute, serenità e lunga vita. E perché non siano solo parole, abbiamo scelto un regalo speciale…
Tirò fuori una busta avvolta in un nastro e la consegnò alla madre. Valentina la aprì, sbirciò dentro e rimase immobile per un attimo, incredula.
— È… un soggiorno termale? — sussurrò.
— Sì, — annuì Elena, — un mese intero. E non da sola, ovviamente, ma con papà. Abbiamo già organizzato tutto: la camera, le cure, persino il trasporto.
— Mio Dio, quanto avete speso?! — esclamò Valentina. — Ma è… incredibile!
— Tutto pagato da Elena, — spiegò Luca con calma. — Il suo lavoro nell’informatica permette queste cose. Dice che sulla salute non si deve risparmiare.
La suocera guardò la nuora con occhi nuovi, senza pregiudizi o fastidio. E per la prima volta non vide una “smanettona” insensibile, ma una giovane donna dal cuore gentile e un lavoro rispettabile.
— Sai… — iniziò Valentina, con la voce che tremava un po’, — non immaginavo che fossi così in gamba. Guadagni bene, e hai pensato anche a me… Perdonami, Elenina. Non capivo…
— Tutto a posto, — rispose Elena con dolcezza. — Lo so, il mio lavoro può sembrare strano. Ma amo Luca, amo voi e voglio che stiate bene.
E in quel momento, la suocera cambiò completamente. Le labbra le tremarono in un sorriso, gli occhi le brillarono, strinse Elena a sé ed esclamò, commossa:
— Che nuora che ho! Lo dirò a tutti! Non solo intelligente, non solo una professionista, ma anche con un cuore d’oro. Ora non ho più il coraggio di dire una parola contro. E da oggi io e tuo suocero vi porteremo da mangiare — pasta al forno, polpette, torte caserecce!
Da quel giorno, in casa regnò la pace. Valentina non criticò più Elena per il computer, anzi, ogni occasione era buona per vantarsene con le vicine: — La mia Elenina è una programmatrice, una vera donna del futuro!
Tutto ciò che serviva era un po’ di comprensione… e un regalo sincero, fatto col cuore.