Oggi desidero scrivere di qualcosa che mi commuove ancora. È accaduto poco tempo fa, e ripensarci mi riempie il cuore. Questa storia non parla solo d’amore, ma di come il destino sappia sorprenderci, offrendoci un’altra possibilità quando meno ce l’aspettiamo. È la storia di mia nonna, Anna Rossi, che ha appena compiuto 76 anni.
Sì, avete capito bene: a 76 anni, nonna si è risposata. Il suo compagno, Giovanni Bianchi, ne ha 78. Si sono conosciuti… al cimitero. Strano? Forse. Ma il destino non bada a luoghi o momenti quando vuole unire due anime.
Nonna Anna viveva da sola da molto tempo. Nonno era morto dieci anni prima, e lei andava spesso sulla sua tomba: sistemava i fiori, puliva la lapide, gli parlava sottovoce. Era parte della sua routine. Un giorno, però, notò un uomo anziano che frequentava la tomba accanto. Veniva sempre con dei fiori, puliva con cura e restava in silenzio, immerso nei ricordi.
All’inizio si limitavano a un saluto. Poi iniziarono a scambiare due parole, poi di più. Parlavano del tempo, della vita, delle perdite. Scoprì che la moglie di Giovanni era morta undici anni prima. Lui viveva solo, i figli lontani lo visitavano raramente. Quel dialogo con nonna divenne prezioso per entrambi.
Nonna scherzava chiamandola la loro “amicizia cimiteriale”. Poi accadde l’inaspettato: iniziò ad accompagnarla a casa. Camminavano insieme, parlando del tempo che vola e di come tutto fosse diverso una volta. Giorno dopo giorno, si avvicinarono sempre più. Finché un giorno lui le disse: “Anna, non credi sia ora di smetterla di stare soli?”
Lei sorrise, e fu tutto deciso.
Il matrimonio fu intimo, con solo i parenti stretti e qualche vecchia amica. Nessuno bevve alcol—Giovanni non tocca vino. Alzò un bicchiere di aranciata e, prima del brindisi, la guardò a lungo in silenzio. Poi sussurrò: “Annetta… non mi riconosci?”
Ci scambiammo occhiate. Nonna impallidì, le tremavano le labbra, ma annuì.
“Ti ho riconosciuto… Gino. Lo sapevo da tempo.”
Scoprimmo che non era il loro primo matrimonio. Cinquant’anni prima, si erano già sposati. Lei aveva 18 anni, lui 20. Stettero insieme solo due mesi—lui la trovava troppo frivola, lei lo giudicava noioso. Si lasciarono in fretta e per sempre.
Ognuno seguì la propria strada, creò una famiglia, ebbe figli. Ma il destino aveva altri piani. Dopo tanti anni, tra perdite e solitudini, si sono ritrovati. Non su un sito d’incontri, né per caso—ma tra le tombe, dove di solito tutto finisce. Ma non per loro.
Ora nonna sorride in modo diverso. Si veste con cura, prepara i pancake la mattina—cosa che da sola non faceva più. Giovanni le sistema la casa, aggiusta le sedie, sbuccia le patate e le legge il giornale la sera. Sono tornati giovani dentro.
Li osservo e credo. Credo che l’amore non muoia. Può nascondersi, sparire, ma se deve tornare, troverà la strada. Anche se passa per un cimitero.
Non discutete con il destino. I suoi percorsi sono più saggi dei nostri piani.