Non voglio che mia nuora e mio nipote vengano alla festa di famiglia: ci rovineranno il divertimento.

Oggi il mio cuore è pesante come una pietra. Tra pochi giorni sarà il compleanno di mia figlia, e invece di gioire, sono tormentata dalla presenza di mia nuora, che trasforma ogni occasione felice in una prova. La sua ossessione per il bambino e il suo continuo rancore avvelenano la nostra vita, e temo che la sua presenza alla festa rovinerà tutto ciò che desideriamo. Non voglio vederla lì con mio nipote, ma come posso dirlo senza distruggere la famiglia?

Mi chiamo Lucia Rossi, vivo con mio marito in un ampio trilocale a Firenze. Mia figlia, Giulia, compie 35 anni, e abbiamo deciso di festeggiare a casa nostra perché da lei è in corso una ristrutturazione. Gli invitati saranno pochi: io, mio marito Marco, mia suocera, mia sorella con le sue due figlie adulte, Giulia con suo marito e nostro figlio Enrico con sua moglie Valentina e il loro bambino di sette mesi, Leonardo. Una volta ci riunivamo nella casa di campagna di mia suocera, ma l’abbiamo venduta anni fa – nessuno aveva più voglia di occuparsene, e i miei figli preferivano comprare le verdure al supermercato. Da allora ci vediamo meno, e questa festa doveva essere un’occasione speciale per stare insieme.

Avevamo concordato di riunirci sabato alle quattro del pomeriggio, un orario comodo per tutti. Poi Enrico ha chiamato: “Mamma, possiamo spostarci di un’ora? Leonardo a quell’ora dorme, e possiamo restare solo due ore.” Le sue parole mi hanno trafitto il cuore. Valentina, mia nuora, è una madre per cui il bambino è il centro dell’universo. La sua fissazione per Leonardo rende ogni conversazione insopportabile, e ho paura che trasformerà la festa in uno spettacolo sulla sua maternità.

Già durante la gravidanza ci faceva impazzire. Fotografava continuamente la pancia, raccontava ogni movimento del bambino, e se qualcuno non partecipava alla conversazione, si offendeva. Speravamo che dopo il parto si calmasse, ma è peggiorata. Valentina si offende per tutto: se telefono per chiedere come sta, brontola perché la disturbo; se non telefono, mi accusa di non interessarmi a mio nipote. Non so più come parlarle senza scatenare una lite.

Quando Leonardo aveva un mese, io e Marco siamo andati a trovarla su suo invito. In camera faceva freddo, la finestra era spalancata, e il bambino era svestito. Non ho resistito: “Valentina, chiudi la finestra, la corrente fa male ai bambini!” Lei ha scrollato le spalle: “Sono solo superstizioni da nonna.” Quella sera Leonardo ha avuto la febbre, l’hanno portato in ospedale, e Valentina mi ha accusata: “Avete portato sfortuna!” Da allora cerco di starle lontana per evitare altre accuse.

Ora non so cosa fare. Al compleanno di Giulia ci saranno solo adulti senza bambini. Vogliamo rilassarci, chiacchierare, ridere, non parlare di pannolini e coliche. Se Valentina viene con Leonardo, attirerà tutta l’attenzione su di sé. Quando ho saputo che Enrico avrebbe preso l’auto e non avrebbe bevuto nemmeno un bicchiere di vino, ho proposto di prendere un taxi. Valentina è andata su tutte le furie: “Volete solo che non veniamo!” Allora ho fatto un ultimo tentativo: “Valentina, resta a casa con Leonardo o chiedi a tua madre di badargli. Enrico si divertirà con noi.” Ha esploso: “Non volete vedere vostro nipote! A voi interessa solo ubriacarvi! In sette mesi l’avete visto solo tre volte!”

Le sue parole mi hanno ferito, ma la mia coscienza è tranquilla. Sì, ho visto mio nipote solo tre volte, ma non perché non gli voglia bene. Valentina fa di tutto per allontanarci. Leonardo non ci darà tregua – piangerà, vorrà attenzioni. Valentina avrà fame, e probabilmente sarà compito mio occuparmi del bambino mentre Enico si rilassa. Invece di una festa, passerò la giornata stressata, stanca e irritata. Aspettavo questo giorno per godermi la famiglia, e ora ho paura che Valentina lo trasformi in caos.

Non so che fare. Enrico è mio figlio, e non voglio ferirlo, ma Valentina, con le sue infinite pretese e il suo mondo che ruota attorno a quel bambino, ci sta privando della possibilità di essere una famiglia. Sognavo una serata calda, piena di risate e ricordi, e invece mi trovo a dover scegliere: offendere mia nuora o sacrificare il mio benessere. Il mio cuore è straziato, e non so come trovare una soluzione senza rompere l’equilibrio fragile della nostra famiglia.

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Non voglio che mia nuora e mio nipote vengano alla festa di famiglia: ci rovineranno il divertimento.
Ho dedicato la mia vita a lui, ma ora sono solo un intralcio