Il tuo regalo: una scatola vuota dal marito

-“Questo è il mio regalo per te,” disse il marito, porgendo alla moglie una scatola vuota.

Luigi si svegliò prima del solito e cominciò a sbattere rumorosamente le stoviglie nel tentativo di svegliare Beatrice.

Ci volle un bel po’ di impegno, però, prima che la moglie irritata facesse capolino in cucina.

“Devo alzarmi tra un’ora. Non puoi fare meno rumore?” borbottò Beatrice, lisciandosi i capelli arruffati con aria infastidita.

“Ti ho svegliata? Oggi è un giorno speciale, ho voluto alzarmi prima,” disse Luigi versandosi il caffè. “Ne vuoi anche tu?”

“Voglio dormire,” ribatté la donna, girandosi e tornando di corsa in camera per finire il sonno interrotto.

Luigi la guardò andare con sguardo sconcertato, le labbra incurvate in un broncio. Possibile che non si ricordasse che giorno era?

Con un sospiro pesante, si rese conto che Beatrice aveva completamente dimenticato il suo compleanno.

Tuttavia, si consolò subito, convinto che la sera la moglie gli avrebbe fatto una sorpresa.

Rassicurato, uscì di casa per andare al lavoro, dove i colleghi lo accolsero con calorosi auguri e gli regalarono un orologio in una scatola elegante.

Felice, Luigi avrebbe voluto vantarsene con Beatrice, ma decise di aspettare la sera. Riuscì a malapena a resistere fino alla fine della giornata lavorativa.

Con il cuore leggero, appena l’orologio segnò le sei di sera, corse a casa.

Si immaginava già la moglie che lo accoglieva con una cena deliziosa e un regalo memorabile.

Per non prenderla alla sprovvista, si fermò davanti alla porta di casa e suonò il campanello.

Dopo qualche minuto, però, capì che Beatrice non c’era. Una delusione che non poté evitare di rattristarlo.

Si tolse le scarpe sull’uscio e si avviò verso la cucina, sperando di trovare un regalo sul tavolo, magari mentre lei era uscita per una commissione.

Ma anche lì, rimase amareggiato. Era come se Beatrice avesse completamente dimenticato il suo compleanno.

Dopo aver aspettato ancora un’ora, decise di telefonarle. La moglie non rispose subito, e quando finalmente lo fece, lo rimproverò per averla interrotta durante una conversazione importante.

A quel punto, Luigi rimase sgomento: Beatrice non aveva alcuna intenzione di festeggiarlo.

La moglie tornò a casa quasi a mezzanotte. Stanca, si lasciò cadere sul divano senza nemmeno togliersi il cappotto.

“C’è qualcosa da mangiare?” chiese Beatrice sbadigliando. “Ho una fame da lupo.”

“No.”

“Non potevi preparare qualcosa? Hai visto che arrivavo tardi,” sbottò, alzandosi di scatto.

“Pensavo che l’avresti fatto tu. Dopotutto, oggi era un giorno speciale… o almeno, avrebbe dovuto esserlo.”

Beatrice sollevò le sopracciglia, confusa, fissando il marito con un’espressione interrogativa.

“Mi sono completamente dimenticata. Il tuo compleanno! Esatto! Auguri. Ti farò un regalo domani,” disse, abbassando il tono di voce, consapevole della sua mancanza.

Ma il giorno dopo, la settimana dopo, e perfino il mese dopo, Beatrice non gli regalò nulla, ferendo profondamente Luigi.

Colmo di rancore, decise che gliel’avrebbe fatta pagare.

Una settimana prima del compleanno della moglie, però, Beatrice cominciò a farle indovinare di desiderare un braccialetto d’oro.

Luigi annuiva, sorridendo educatamente, come per farle intendere che aveva capito.

In realtà, pensava solo a come vendicarsi per il fatto che lei non solo si era dimenticata del suo compleanno, ma non gli aveva nemmeno regalato niente.

Al contrario di Beatrice, però, lui fin dal mattino le dimostrò di ricordarsi della ricorrenza.

“Il mio regalo lo avrai stasera,” dichiarò con calma prima di uscire per lavoro.

Sulla strada verso casa, passò dalla gioielleria a ritirare un ordine fatto qualche giorno prima.

Beatrice, impaziente, tornò prima dal lavoro per ricevere subito il regalo del marito.

Ma Luigi, sapendo che sarebbe successo, decise di darle una lezione e si fece attendere un paio d’ore.

La moglie lo accolse sulla porta, gli occhi pieni di entusiasmo, che si fecero ancora più brillanti quando vide la scatola rossa tra le sue mani.

“Questo è il mio regalo per te!” esclamò trionfante.

Beatrice era al settimo cielo, certa che dentro la scatola ci fosse il braccialetto d’oro tanto desiderato.

Con mani tremanti, strappò la carta e aprì il cofanetto di velluto.

Luigi trattenne a fatica una risata, vedendola tremare per l’emozione.

“Grazie!” disse Beatrice, aprendo il cofanetto… e impallidendo quando vide che era vuoto. “È uno scherzo?” chiese, con un nodo alla gola.

“No, è esattamente quello che ti meriti,” rispose Luigi incrociando le braccia con un sorriso sprezzante.

“Mi stai facendo pagare la mia dimenticanza?” sibilò Beatrice furiosa. “Che meschinità, Luigi!” urlò, scagliandogli contro la scatola.

Con gli occhi pieni di lacrime, corse in camera da letto e si lasciò andare a un pianto dirotto. Si sentiva umiliata.

Sentendola singhiozzare, Luigi si pentì del suo gesto. Forse era stato troppo crudele: avrebbe potuto semplicemente ricordarle quanto per lui fosse stato importante un regalo.

Erano sposati da quasi sei anni e non avevano mai litigato così duramente prima.

Con un sospiro, uscì di casa deciso a rimediare.

Riuscì a rientrare in gioielleria poco prima della chiusura. Scelse il braccialetto più bello, pagò cinquemila euro, e tornò di corsa.

Beatrice era ancora in camera, con gli occhi rossi per il pianto.

“Beatrice…” chiamò Luigi, nascondendo dietro la schiena il cofanetto di velluto.

Lei lo guardò di sbieco, gonfiando le guance con aria offesa.

“Perdonami per lo scherzo di cattivo gusto,” disse lui, afferrandole delicatamente il polso e infilandole il braccialetto.

Beatrice si asciugò le lacrime e fissò stupefatta il dono. Non riusciva a credere che il marito le avesse davvero regalato il gioiello che desiderava.

“Perdonami anche tu,” mormorò pentita. “Non dimenticherò mai più il tuo compleanno.”

E da quel giorno, impararono entrambi che l’amore non si misura con i regali, ma con la capacità di perdonare e comprendersi.

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